mUNISS

Museo scientifico dell'Università di Sassari

Fisica

La storia dell’Università di Sassari, lunga quasi cinquecento anni, è fatta di date importanti ma anche di tante piccole storie di oggetti e di persone poco conosciute al grande pubblico, che compongono un puzzle identitario e ricco di dettagli interessanti.

Il mUNISS – Museo scientifico dell'Università – ne raccoglie le storie e promuove la divulgazione della scienza e la condivisione della tutela e della conoscenza dei beni culturali storico-scientifici del nostro ateneo e del nostro territorio. Questi pezzi di passato rappresentano non solo un legame storico con le grandi scoperte e le invenzioni, ma invitano anche alla partecipazione ai grandi problemi scientifici attuali, che coinvolgono tutti noi.

Mentre le leggi sulla divulgazione della cultura scientifica (legge 113/1991 e 6/2000) diffondevano nelle Università italiane la consapevolezza dell’importanza dei beni culturali a carattere storico-scientifico, di cui gli atenei conservano testimonianze importanti e numerose, a Sassari il Rettore Alessandro Maida lanciava un’iniziativa per la costituzione del Museo della scienza e della tecnica.

Il 21 aprile 2015 (d.r. n. 1152) il Museo scientifico assume la denominazione di mUNISS.

Il mUNISS non vuole rappresentare un quadro generale ed estensivo delle collezioni (che continuano a rimanere nei dipartimenti di origine finalizzate alla ricerca e alla didattica) ma, in attesa della realizzazione della nuova sede individuata nei locali del secondo lotto del Polo naturalistico, vuole offrire una selezione ragionata delle raccolte e focalizzare alcuni momenti emblematici della storia della ricerca scientifica svolta nel nostro Ateneo.

Le Collezioni si sono formate a partire dai primi decenni dell’Ottocento per stratificazione di acquisizioni successive e per accantonamento di strumentazioni non più in uso, oppure, fin dall’origine, con l’intento di costituire delle serie didattiche o addirittura un “Museo” (per esempio il Museo mineralogico e quello zoologico, allestiti nell’Ottocento).

In altri casi si deve all’interesse e alla sensibilità di qualche direttore l’aver creato i primi nuclei, organizzato le raccolte o “salvato” materiali a rischio di dispersione. Si tratta in maggioranza di apparecchiature scientifiche, piccola strumentazione, arredi, organismi vegetali o animali, per un totale stimato in circa 150.000 unità.

Il patrimonio dell'ateneo

L’ingente patrimonio di beni culturali a carattere storico-scientifico presenti nell’Ateneo è testimonianza concreta della storia e del progresso scientifico dell’istituzione a partire dalla sua fondazione fino ai nostri giorni.

L’idea d’origine era quella di ricostruire una parte della storia dell’Università di Sassari e del suo progresso scientifico e tecnologico percepibile attraverso gli oggetti conservati in laboratori, istituti, dipartimenti.

L’individuazione dei beni culturali dell’Università ha portato all’acquisizione di dati generali utili a conoscere e preservare le serie di materiali e i singoli elementi che testimoniano la ricerca, la didattica e la sperimentazione. 

Si tratta in maggioranza di apparecchiature scientifiche, piccola strumentazione, arredi, organismi vegetali o animali, per un totale stimato in circa 150.000 unità.