Atrio Nel 1935 il pittore Filippo Figari era stato designato a dirigere la Scuola d’Arte che nasce a Sassari, la prima scuola statale di questo tipo creata nell’Isola, ma pensata come un’Accademia.È dunque alla Scuola sassarese che l’Università si rivolge alla fine degli anni Trenta del Novecento, per la sistemazione dell’atrio d’ingresso. Figari, collaudato regista di imprese decorative, prende le redini dei lavori; lo affiancano il docente di Architettura Ermanno Paccagnini, il disegnatore di mobili Enrico Clemente, anch’egli nello staff dell’Istituto, ed Eugenio Tavolara. Insieme dirigono il cantiere durante la prolungata assenza del direttore, chiamato a Roma dai doveri del suo ufficio.È di Figari il progetto generale dell’atrio, improntato a criteri di grande sobrietà: un rivestimento in travertino ricopre le pareti e i pilastri cruciformi, terminando al nascere delle volte intonacate di bianco; entro riquadri vengono collocate antiche lapidi dell’università, nonché, nella parete centrale, una targa commemorante il sigillo dell’ateneo.Il pavimento a bande nere su fondo bianco si abbina con le fasce di marmo nero che chiudono in alto e in basso le pareti; l’illuminazione è affidata a lumi a torciera dalle lunghe aste affisse ai muri.Il risultato è un riuscito compromesso tra antico e moderno, fra le linee classicheggianti dell’architettura e un’asciuttezza di sapore vagamente razionalista. Naviga la sezione Atrio Aula Magna Sala "Antonio Milella" Sala "Camillo Bellieni"