Celle di permeazione

Titolarità: Università degli Studi di Sassari

Inventori: Cossu Massimo, Gavini Elisabetta, Giunchedi Paolo, Rassu Giovanna

Area: 

Estensioni: Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Olanda

Data di deposito: 03/08/2017

Data di concessione: 17/10/2019

Descrizione

Il brevetto riporta un dispositivo idoneo allo studio di permeazione e diffusione di sostanze attraverso membrane selettive, quali membrane sintetiche o biologiche (es. mucose e tessuti). L’invenzione nasce dalla necessità di sviluppare un nuovo sistema di permeazione capace di superare alcune criticità tecniche e pratiche spesso connesse all’uso dei classici sistemi di permeazione (Franz cell, Ussing chamber, Bronaugh cell).

Il brevetto descrive una cella estremamente versatile che può essere utilizzata sia come cella di tipo verticale che orizzontale, sia in modo dinamico (flow-through) che in modo statico. La cella di permeazione, sia orizzontale che verticale, è sostanzialmente costituita da due corpi cavi, che fungono da compartimento donatore ed accettore. Tra i due compartimenti è posizionato un disco di supporto per la membrana (sintetica, biologica), che separa i due compartimenti e attraverso cui passa la sostanza in esame. Il disco di supporto è intercambiabile per permettere di variare la superficie di permeazione secondo le esigenze sperimentali in un range compreso tra 1 e 10 cm2. Il compartimento accettore è provvisto di due connettori per consentire la circolazione in ingresso e in uscita del fluido accettore con una perfetta tenuta idraulica o idrodinamica.

Il prototipo è stato progettato, realizzato e testato in laboratorio. I risultati ottenuti hanno dimostrato che la cella è idonea all’impiego in studi di permeazione e diffusione di sostanze attraverso membrane sintetiche e biologiche (mucose nasali e intestinali, pelle) con una buona riproducibilità dei dati.

Il mercato obiettivo della cella è costituito da:

a. Università e centri di ricerca;

b. Industria farmaceutica, sia nel settore R&D che per gli studi di bioequivalenza;

c. Industria biomedicale per studi di ionoforesi o dialisi;

d. Industria alimentare e/o industria di materiali per packaging per valutare lo scambio di molecole (gas o liquidi) tra contenuto e contenitore;

e. Centri di controllo della qualità alimentare per la valutazione della diffusione di prodotti fitosanitari negli alimenti (es Istituto zooprofilattico).