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Programmato
Status professionale conferito dal titolo. Designer Il laureato triennale è in grado di interpretare con versatilità i differenti contesti, guardando oltre le prospettive immediate per anticipare comportamenti e risposte future. Sa dunque entrare in relazione con imprese, enti, realtà produttive a livello regionale, nazionale e internazionale, apportando visioni strategiche, creatività, approcci innovativi. Le sue prospettive occupazionali sono diversificate: da quella del free-lance chiamato a offrire progettualità, soluzioni dirette e contributi come consulente che si muove liberamente sul mercato della progettazione creativa, a quella di un operatore capace di orientare il lavoro in team e di inserirsi attivamente negli uffici interni delle aziende come tecnico progettista, ma anche come analista e facilitatore di processi.
Caratteristiche prova finale. La prova finale riveste nel nostro progetto formativo una importante funzione: di stimolo e di assunzione di responsabilità da parte degli studenti, prima ancora che di valutazione della maturità acquisita dallo studente lungo il suo percorso formativo. La prova potrà aver luogo lungo due principali direttrici: un percorso prevede l'articolata ed esaustiva illustrazione delle attività svolte durante il tirocinio; in alternativa gli studenti potranno concordare con un docente-tutor un tema da approfondire, che potrà essere progettuale o di ricerca, anche nel contesto di un percorso che combini il tirocinio e l'attività nei Laboratori di sintesi finale. Tra i criteri valutativi particolare attenzione andrà alla capacità dei candidati di affrontare in modo problematico il tema scelto. Agli studenti è richiesto di dimostrare una capacità analitica e di sintesi, secondo un modello ispirato a un approccio multidimensionale (controllando dunque sia la scala d'insieme, in termini di processo, sia il dettaglio, ovvero proponendo soluzioni puntuali e specifiche). Gli studenti dovranno inoltre dar prova di aver acquisito piena familiarità con il tema affrontato dimostrando, anche attraverso la scelta di appropriate modalità e linguaggi per la sua trasmissione, di avere acquisito un'adeguata abilità comunicativa. Il raggiungimento di una capacità autonoma di controllo metodologico, la complessiva qualità degli esiti finali, nonché la loro coerenza, e l'acquisizione di piena consapevolezza del lavoro svolto rappresentano ulteriori elementi di valutazione.
Conoscenze richieste per l'accesso. Per l'ammissione al Corso di studi occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di II grado o di altro titolo di studio equipollente conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Le conoscenze e la preparazione iniziale richieste riguardano le capacità analitiche, espressive e comunicative; di sintesi e visione sistemica; di lettura ed elaborazione di contenuti figurativi e testuali, nonché lo stato di cultura generale, verificate mediante una specifica prova di ammissione che darà luogo a un punteggio. Per gli studenti ammessi al Corso di studi con un punteggio inferiore rispetto a quello prefissato, verranno indicati nel regolamento didattico specifici obblighi formativi aggiuntivi da colmare entro il primo anno di corso.
Obiettivi formativi specifici. Il piano degli studi triennale abbraccia il design di prodotto e della comunicazione, e al contempo tocca i vari ambiti in cui si articola la professionalità del designer contemporaneo: il design strategico, il design dei servizi, la progettazione audiovisiva e multimediale, l'ideazione di eventi ed esperienze culturali, l'info-design e la promozione e comunicazione integrata sui nuovi media. Su questa base, l'obiettivo al centro del progetto didattico è formare un progettista dotato di familiarità con i processi ideativi, realizzativi e distributivi della progettazione di beni e servizi e con le tecniche, i linguaggi e le modalità di comunicazione dello scenario attuale. Una figura ibrida che sulla base di una preparazione che combina competenze specifiche, metodologia progettuale e capacità di visione, sia in grado di farsi interprete di una molteplicità di istanze diverse, individuandone la sintesi e la soluzione nella relazione con aziende, enti e attori sociali a livello regionale, nazionale e internazionale. L'organizzazione didattica è strutturata per semestri tematici articolandosi, lungo il percorso triennale, in una sequenza di esperienze formative, secondo un modello che parte da un inquadramento generale mettendo via via a fuoco ambiti di riferimento specifici. Nel primo semestre del primo anno di studi il punto di vista inquadra la dimensione dei problemi emergenti alla scala planetaria (corso Design per il pianeta), sottolineando in particolare l'urgenza di intervento sulle grandi questioni ambientali. I corsi Immagini I (Disegno), Storia del Design e gli insegnamenti diretti a offrire ulteriori competenze di base (Geometria, Filosofia dell'arte) completano questo ciclo introduttivo. Nel secondo semestre, col corso Design e luoghi, l'attenzione si trasferisce sulla dimensione territoriale, evidenziando la necessità di un confronto costante dell'uomo col suo intorno. Al corso di Culture del Design, nella sua articolazione (che comprende un modulo di Fotografia), è assegnato il compito di introdurre gli studenti agli aspetti metodologici della progettazione e alla funzione di mediazione culturale che il design può svolgere nella società. Un corso di Antropologia culturale fa da integrazione e complemento. Il primo semestre del secondo anno accoglie insegnamenti legati alle pratiche comunicative che caratterizzano l'attuale scenario dei media: Design della cultura digitale (Info Design e Digital Design), Teoria dei linguaggi audiovisivi, insieme al corso Immagini II (dedicato ai Linguaggi grafici). Nel secondo semestre, l'insegnamento del design si sposta sui temi della cultura materiale e del prodotto (Design della cultura materiale), aggiornati alle pratiche del nuovo artigianato e della fabbricazione digitale. Gli insegnamenti di Tecnologia dei processi di lavorazione, Modelli e tecnologie dei materiali per il design e Marketing corroborano l'itinerario. Al terzo anno, il laboratorio di Exhibit Design presenta agli studenti l'intreccio complesso tra linguaggi della comunicazione e organizzazione dello spazio, mentre il corso di Design per la società delinea gli scenari delle relazioni e interazioni tra le discipline del design e la progettazione di processi e servizi. Il secondo e ultimo semestre è dedicato alle attività di sintesi e completamento del processo di apprendimento: tirocini professionalizzanti, elaborazione del portfolio personale, corsi a scelta, perfezionamento della lingua inglese, preparazione dell'elaborato di fine carriera. Il progetto formativo assegna un compito di particolare rilievo per lo sviluppo dell'attitudine al progetto alla serie di workshop annuali interclasse, pensati per un confronto diretto con le problematiche espresse dai territori e dal mondo del lavoro. Le attività di workshop si basano sul dialogo con soggetti esterni (enti, aziende, artigiani, iniziative imprenditoriali) che portano le esperienze di esercitazione progettuale a confrontarsi con temi e problematiche del mondo reale. Gli indirizzi prevalenti dei workshop seguono le linee tematiche dell'heritage design, della valorizzazione dei prodotti del territorio e del rapporto tra design e artigianato, ma possono includere campi trasversali quali moda, spettacolo, comunicazione tecnica, sociale e scientifica. I workshop interclasse sono la spina dorsale di un progetto formativo volto a responsabilizzare gli studenti nella costruzione della propria maturazione personale, culturale e professionale. I tre filoni tematici principali, che configurano corridoi 'passanti' lungo i tre anni di Corso, offrono loro occasioni di scoperta e di scelta, così che possano tracciare in piena autonomia percorsi individuali attraverso il piano base degli studi. Tali tracciati potranno inoltre arricchirsi con la partecipazione alle previste attività parallele (scuole estive, corsi a crediti liberi), con la scelta di un tirocinio mirato, con la frequentazione di un Laboratorio di sintesi finale e l'elaborazione della prova di fine carriera. Il percorso complessivo – in linea con la tradizione del nostro Dipartimento – sarà inoltre caratterizzato dall'offerta di un articolato programma di tirocini professionalizzanti, dentro e fuori dalla Sardegna, con spiccato orientamento verso l'internazionalizzazione.
Descrittori di Dublino: I - Conoscenza e capacità di comprensione I laureati triennali in Design devono aver acquisito una estesa conoscenza delle discipline che compongono il percorso formativo dimostrando di saperle combinare in modo personale, come bagaglio conoscitivo proprio. Devono altresì essere in grado di comprendere in modo analitico e critico, interpretando con capacità di visione, gli elementi che caratterizzano i problemi, per ricavarne indicazioni utili ad acquisire nuova conoscenza e affrontare e risolvere sfide inedite. Il focus progettuale che – alle diverse scale – fa da perno alla didattica del CdS, è il risultato della convergenza, intreccio e contaminazione delle conoscenze e delle competenze apprese nei diversi insegnamenti curricolari lungo l'intero triennio. L'esercizio costante del progetto consente infatti di sviluppare una conoscenza ampia, attenta alle molteplici sfaccettature delle realtà con cui si confronta. Esso diviene così l'occasione per mettere alla prova, a partire dalle problematiche e dalle criticità assunte a tema, quanto appreso, rafforzandone la comprensione e saggiandone tenuta e profondità. Accanto agli specifici strumenti di verifica dell'apprendimento dell'insieme disciplinare, la conoscenza e la capacità di comprensione vengono quindi verificate in particolare nella successione degli insegnamenti di carattere teorico, con la progressiva verifica del bagaglio di conoscenze acquisito, e nel corso dei confronti con i docenti e gli assistenti alla didattica durante lo sviluppo delle attività progettuali, che tengono conto anche di quanto appreso nei corsi teorici paralleli. Particolare rilevanza riveste quindi la partecipazione ai laboratori di progettazione curricolari e alle esperienze dei workshop interclasse: occasioni attive di praticare e verificare gli elementi di conoscenza che fanno da sfondo al profilo del designer.
II - Capacità di applicare conoscenza e comprensione Grazie all'attitudine all'elaborazione analitica sviluppata durante gli studi, i laureati sono in grado di rispondere a compiti progettuali diversi interpretandone il contesto in maniera problematica, multidimensionale. Le competenze acquisite consentono loro di controllare a una scala d'insieme i temi progettuali – sia in termini di processo e di visione sistemica, che di dettaglio – così da proporre opportune, specifiche soluzioni a problemi complessi, guardando oltre le prospettive più immediate, per anticipare scenari di comportamento futuri. L'interdisciplinarità che, nella didattica del CdS, caratterizza gli accoppiamenti disciplinari dei laboratori progettuali chiave, mira allo sviluppo di una visione ampia, al cui centro sta la necessità di affrontare i temi in modo sistematico per la maturazione di un atteggiamento dialettico, necessario a leggere e coordinare i diversi aspetti dei problemi. Gli esiti della attività progettuali ai vari livelli – workshop intensivi, laboratori di progettazione curricolari – e delle diverse opportunità di contatto e interazione – workshop d'anno interclasse, elaborati finali sviluppati al termine di ciascun corso progettuale curricolare – con attori esterni, che caratterizzano il progetto formativo, offriranno valide occasioni di riscontro sulla capacità degli studenti di applicare in modo articolato e trasversale le conoscenze e le competenze acquisite.
III - Autonomia di giudizio All'abilità del problem-solver – una delle qualità chiave tradizionalmente associate alla figura del designer –si accompagna quella del decisore. Il designer, infatti, orienta e coordina la raccolta dei dati di progetto, si confronta con i problemi che lo informano e con le istanze dei diversi attori coinvolti ma, in ultima analisi, è chiamato soprattutto a prendere decisioni, attraverso le sue scelte progettuali, assumendosene la responsabilità anche nei termini delle loro ricadute economiche, sociali, etiche e ambientali. Per stimolare lo sviluppo da parte degli studenti di una autonoma maturità di giudizio, il progetto formativo prevede il confronto con un insieme articolato di esperienze, tale da promuovere una visione problematica e complessa, che offra gli strumenti per interpretare la realtà in modo critico, sulla base di elementi analitici e metodologici ma anche – attraverso l'esercizio del pensiero laterale – secondo un proprio personale punto di vista. Il programma formativo assegna quindi un ruolo chiave, fin dal primo anno, all'assunzione di responsabilità individuale da parte di chi lo segue: gli studenti sono infatti stimolati ad assumere decisioni informate rispetto alle opportunità offerte dal CdS in termini di composizione del percorso formativo. Lungo l'intero arco del triennio – nella selezione delle traiettorie tematiche dei workshop annuali interclasse, nell'individuazione delle attività di tirocinio e di altre attività a scelta, nella declinazione del tema su cui articolare la prova finale – essi sono in qualche misura chiamati a delineare il ‘disegno' del proprio personale itinerario di formazione. La coerenza delle scelte e i risultati complessivamente maturati – verificabili a più livelli: dai laboratori progettuali ai singoli insegnamenti; dalle risposte a singoli temi di progetto, alla capacità di armonizzarne il disegno complessivo – saranno testimonianza dell'avvenuta acquisizione, da parte degli studenti, della componente di una autonoma capacità di giudizio.
IV - Abilità comunicative L'esercizio delle abilità comunicative assume un ruolo chiave nel progetto formativo. Ciò per permettere ai laureati l'acquisizione di strumenti e strategie con cui, nel corso della pratica progettuale, il futuro designer potrà interfacciarsi/confrontarsi con i suoi interlocutori, siano essi committenti, esperti e collaboratori, portatori di interesse, utenti singoli o gruppi. In questa direzione, le principali linee di lavoro abbracciano le due dimensioni comunicative fondamentali per il designer: · quelle riconducibili al piano operativo (in una molteplicità di declinazioni e espressioni) e cioè finalizzate sia all'elaborazione progettuale in senso stretto – attraverso modelli e schematizzazioni concettuali della realtà – sia agli aspetti produttivi, tecnici ed esecutivi; · quelle legate al piano strategico e alla promozione del progetto, attraverso linguaggi e formule appropriate a veicolarne le idee guida e gli scenari di riferimento, per mezzo di rappresentazioni concettuali, visualizzazioni, narrazioni, illustrazioni di immaginari. Il tutto, sempre destreggiandosi con agilità nello scenario attuale della comunicazione e dei media. Il progetto formativo pone particolare attenzione all'acquisizione di tali abilità, articolandone l'apprendimento lungo l'intero arco triennale, in una serie di momenti didattici incrementali. L'intero programma formativo pone peraltro le sue basi su una pluralità di momenti di esercizio e di verifica delle capacità di argomentazione delle scelte progettuali: nelle revisioni e nelle presentazioni intermedie, nei tirocini, nelle presentazioni plenarie finali di progetto, così come nelle occasioni di confronto e interazione, anche al di fuori della comunità della nostra scuola, con una pluralità di soggetti esterni (portatori di interesse, esperti, docenti e ricercatori ‘visiting').
Lingua/e ufficiali di insegnamento e di accertamento della preparazione. ITALIANO
V - Capacità di apprendimento I laureati triennali dovranno aver sviluppato la capacità di mettere a frutto sia la conoscenza “indiretta” – di carattere speculativo – acquisita nel percorso di formazione, sia quella ‘diretta' – basata sul confronto progettuale, sull'esperienza per prova ed errore, sull'analisi di casi studio e delle esperienze condotte da altri – per filtrare future esperienze e problemi ricavandone nuova conoscenza. Ciò nel quadro dell'acquisizione personale di un modello di elaborazione e analisi metodologica non astratto, insieme con la maturazione di un proprio sistema di valori con cui farsi interpreti di una molteplicità di istanze, individuandone la sintesi grazie a una visione d'insieme del processo e alla capacità di accordare armonicamente le variabili in gioco. Componente chiave di un design responsabile è la capacità, da parte del progettista, di assumere responsabilità: che significa non solo praticare delle scelte, ma anche mettersi nelle condizioni di farlo consapevolmente, per dare senso e forma compiuta alla soluzione dei problemi particolari, nel quadro delle esigenze dell'epoca. Il modello formativo sotteso a questa visione di costruzione della conoscenza trae ispirazione da quello del “basic design” e si articola in una serie di occasioni di apprendimento intermedie: la preparazione al saper fare avviene attraverso serie di passaggi incrementali, la cui sequenza è primariamente finalizzata alla costruzione di un'attitudine complessiva al design. Anche la positiva “interferenza” tra piccole esperienze concentrate (workshop intensivi, workshop interclasse, con soggetti esterni) e compiti progettuali di respiro più ampio (i laboratori progettuali di durata semestrale) rappresenta un intenzionale elemento di accrescimento problematico e di maturazione. I risultati conseguiti dagli studenti nei laboratori progettuali – e segnatamente in quelli integrati, in cui il dialogo tra discipline diverse è inteso a introdurre, come occasioni di apprendimento, modelli di costruzione della conoscenza e di interpretazione della realtà diversi, trasversali al progetto formativo – come pure nei laboratori di sintesi finale e nella conduzione della prova conclusiva, rappresentano i momenti di verifica di questo obbiettivo.
Competenze associate alla funzione. Designer Il designer triennale è in grado di proporre soluzioni innovative in linea con i processi ideativi, realizzativi e distributivi della progettazione di beni e servizi, e con le tecniche, i linguaggi e le attuali modalità di comunicazione, adattandosi a diversi contesti lavorativi. Inserito in una azienda, ma anche proponendosi come progettista/consulente autonomo, il laureato triennale sa controllare gli aspetti base della strategia, realizzazione e produzione del progetto di comunicazione grafica e identitaria, della redazione di esecutivi e della cura nella realizzazione finale, dello sviluppo di artefatti audiovisivi, interattivi e di contributi grafici per le piattaforme web/social. È in grado, inoltre, di intervenire sulla progettazione di prodotto, dotandosi degli strumenti adatti per interfacciarsi con i responsabili della produzione e finalizzare gli aspetti di ingegnerizzazione e realizzazione dei prodotti che ha concepito, fornendo loro tutti in materiali esecutivi del caso.
Funzione in contesto di lavoro. Designer Al conseguimento della Laurea Triennale, la preparazione dello studente abbraccia le abilità tradizionalmente associate al profilo del designer: carica innovativa; capacità analitica e sintetica; esercizio autonomo e già maturo del pensiero progettuale. Operando sia autonomamente, come consulente esterno, sia come partecipante attivo di team interni alle aziende, il designer triennale sa condurre ricerche per posizionare nuovi prodotti e servizi sul mercato; sa indicare linee di orientamento sulle strategie di promozione; infine, è in grado di fornire contributi progettuali in una pluralità di ambiti: disegno grafico e di prodotto, artefatti multimediali e per la comunicazione in rete.