Piano Spostamenti Casa-Università

L'Università di Sassari è impegnata attraverso le proprie attività didattiche, di ricerca e di terza missione nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda ONU 2023) e nella promozione e sperimentazione di comportamenti più rispettosi della salute delle persone e dell’ambiente, inclusivi e capaci di valorizzare le specificità dei luoghi che accolgono i servizi Università.

Tra le iniziative avviate si colloca la redazione del Piano Spostamenti Casa-Università (PSCU), dal 2021 documento obbligatorio per le istituzioni pubbliche ai sensi del DL n.34 del 19 maggio 2020, art. 229 c.4, convertito in Legge n.77 17 luglio 2020, con il quale l’Università di Sassari supporta tutti i membri della propria comunità (studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario) nell’organizzazione gli spostamenti tra casa e il luogo abituale di studio e lavoro in maniera più razionale, conveniente e responsabile.

Allo scopo di definire azioni concrete che risultino realmente efficaci per favorire una mobilità più efficiente verso e dalle sedi dell’Università di Sassari, è stata avviata una indagine tesa a ricostruire i comportamenti più diffusi e gli orientamenti relativi alle scelte di trasporto per il tragitto tra il luogo di residenza e la sede abituale di studio e lavoro.
Le informazioni sui comportamenti negli spostamenti e la propensione al cambiamento costituiscono una base conoscitiva fondamentale per la redazione del PSCU di UNISS.
Il questionario proposto a tutta la comunità di UNISS è stato redatto in seguito ad una attività di confronto con i mobility manager degli atenei italiani riuniti nel Gruppo di Lavoro Mobilità della RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile) costituito su impulso della CRUI allo scopo di condividere le esperienze messe in atto nelle diverse realtà locali dagli Atenei.

Nel riconoscere il ruolo fondamentale che l’Università di Sassari può svolgere nel promuovere modelli di mobilità più sostenibile tra i membri della propria comunità e, per loro tramite, anche nei contesti che accolgono le sedi dell’Ateneo, si invita a partecipare all’indagine.