Logo-sigillo storico dell'ateneo

La nuova versione del logo-sigillo

Logo-sigillo ateneo

La nuova versione del logo-sigillo storico riporta lo schema iconografico della ricostruzione dello storico e scrittore Enrico Costa, di cui rappresenta una versione aggiornata per consentire una maggiore leggibilità e chiarezza.

Il progetto di immagine coordinata intende restituire al sigillo la sua funzione originale, legata alla certificazione ufficiale. Il sigillo verrà utilizzato solamente per sottolineare l’ufficialità di determinate circostanze/usi o come immagine particolarmente evocativa.

L’impiego di questo  elemento è inteso a rafforzarne il carattere di ufficialità e unicità propri di un sigillo. In questa direzione il sigillo storico non è più genericamente il simbolo del’Ateneo, ma ne è l’emblema in occasioni di particolare ufficialità, visibilità e rilievo istituzionale.

Redesign filologico del logo-sigillo

Il ridisegno del sigillo storico, che, nella sua attuale versione, è stato rilasciato nel luglio 2013 dal Laboratorio di Animazionedesign del Dipartimento di architettura, design ed urbanistica dell’Ateneo, è stato guidato da tre criteri chiave: il ripristino della originaria configurazione iconologica; una semplificazione del segno compatibile con la riproduzione a varie dimensioni e con una più efficace versatilità tecnica; il raggiungimento di una sintesi grafica capace di combinare rinnovamento, senso di appartenenza e l’antico e prestigioso passato dell’Università di Sassari.

Una delle criticità poste dall’impiego del sigillo, come elemento chiave nella trasmissione dei valori identitari della nostra istituzione, era direttamente associata alla sua scarsa leggibilità: alla situazione un po’ paradossale di destinare un ruolo comunicativo così centrale a una raffigurazione simbolica largamente ignota nel suo reale significato al grande pubblico.

L’operazione di ridisegno è stata quindi guidata dalla volontà di restituire una leggibilità piena all’iconografia del sigillo, che invece la stratificazione dei rimaneggiamenti delle versioni elaborate nell’ultimo ventennio aveva offuscato. In questo modo tutti gli elementi – la torre, che rinvia alla colonia romana di Turris Libisonis; il simbolo in essa inscritto, diretto riferimento al collegio gesuitico, nucleo originale dell’Ateneo; i martiri turritani Gavino Proto e Gianuario – tornano ad essere chiaramente leggibili.