1. Introduzione sul “ciclo della protezione civile”
Pericolosità, rischio, vulnerabilità
Convivere con il rischio e saperlo gestire
Il concetto di pianificazione e programmazione degli interventi
Sendai Framework for disaster mitigation (UNDDR)
“Crisis management cycle”
Riferimenti normativi generali
2. Tipologia di rischi “naturali”:
idraulico
idrogeologico
incendi
terremoti, vulcani,tsunami
altre “perturbazioni” (vento, ghiaccio, neve, insetti, siccità, temporali)
3. Tipologia di rischi “antropici” (in senso stretto)
Industriale (direttiva Seveso e succ.)
Nucleare e chimico
Batteriologico
Incidenti rilevanti (ferroviari/aeroporti/navali)
Incidenti del tempo libero (escursionismo, dispersi, soccorso in aree montane remote)
4. Integrazione e sovrapposizione dei rischi: aspetti delle emergenze sanitarie
5. Pianificare la prevenzione
6. Apprendere dagli errori. Esperienze di “lesson learnt”
7. Organizzazione e organizzazioni nella protezione civile:
Il Meccanismo Europeo di Protezione Civile.
Quadro normativo italiano e confronti con altri paesi europei
Quadro regionale:
Il CFVA
L’Ag. Forestas
Il volontariato
I “barraccelli”
La componente dello Stato: il CNVVF, la polizia i CC,
Riferimenti metodologici:
a) il metodo “Augustus”
b) l’Incident Command System
Come e quando debbono integrarsi?
8. Sale operative (statale, regionale, locale)
Il “posto di comando avanzato”
Le "colonne mobili" della Protezione civile
Problemi e opportunità del coordinamento
La leadership nella catena di comando: figure essenziali e loro rapporto nel PCA.
9. Il ciclo delle informazioni: tecnologie, metodiche, selezione e divulgazione delle notizie
Il rischio della “infotossicazione”.
10. Il post-emergenza, il ripristino, il ritorno alla normalità
11. Mitigazione, preparadness, resilienza
12. Prepararsi ai nuovi eventi nel quadro dello scenario dei cambiamenti climatici.