METODOLOGIA DEL PROGETTO
L’esame consiste in un numero limitato di domande aperte. Ad ogni domanda lo studente dovrà rispondere separatamente, in modo ampio e discorsivo, alla maniera di un tema sollecitato da una traccia. La risposta dovrà innanzitutto essere pertinente, cioè focalizzata con lucidità sull’argomento della domanda: risposte che contengono informazioni veritiere e corrette, ma che non c’entrano con la domanda, saranno valutate negativamente. Lo scopo principale è mostrare di saper costruire argomenti convincenti e ragionamenti illuminanti utilizzando i concetti, gli strumenti e le conoscenze acquisiti durante il corso e grazie allo studio dei testi in programma.
Si sconsiglia vivamente una preparazione mnemonica. Rispondere a una domanda cercando di ricostruire con la memoria la successione dei concetti così come si presenta nelle pagine del testo d’esame – anziché creando un nuovo testo adeguato allo scopo, personale, argomentato, strutturato in funzione della domanda – sarà valutato negativamente. Ancor più negativa sarà la valutazione di risposte lunghe ma inconcludenti, in cui ci si arrabatti a riempire spazio cartaceo dando voce a ciò che il senso comune suggerisce.
È una perdita di tempo presentarsi senza aver studiato a sufficienza e tentare di passare l’esame con risposte ispirate solo dal buon senso o dalla cultura generale, peggio se si cerca di nasconderlo usando a bella posta parole difficili, o parole e frasi che possono voler dire tutto e niente, o in genere una prosa retorica ed inutilmente complicata. La chiarezza di pensiero sarà molto apprezzata. L’obiettivo è dimostrare di aver studiato abbastanza: ma di aver studiato con intelligenza.
Il tempo a disposizione e il numero esatto delle domande verranno comunicati alla fine del corso. Una domanda consegnata in bianco vale 0/30, e il voto finale derivante dalla prova equivale alla media dei voti per ciascuna domanda – quindi uno studente che sia chiamato a rispondere a 4 domande e ne consegni 2 con risposte superbe, valutate 30/30, e 2 in bianco, prenderà un voto complessivo di 15/30.
(1) Conoscenza e capacità di comprensione:
Lo studente giungerà al termine del corso a possedere una conoscenza dei principali temi che animano il dibattito in filosofia dell’architettura, e in particolare in metafisica dell’architettura. Lo studente sarà in grado di comprendere e di partecipare attivamente a una discussione critica sull’ontologia delle entità architettoniche, la dipendenza delle entità architettoniche dal luogo in cui sorgono, e il rapporto fra architettura e arte, site-specific art, musica, pittura e cucina.
(2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione:
Lo studente svilupperà una capacità di mettere a fuoco un dibattito filosofico nei campi dell’estetica e della filosofia dell’arte e dell’architettura, e disporrà dei mezzi concettuali, linguistici e inferenziali per diventarne parte attiva, applicando le conoscenze, le riflessioni e i metodi appresi allo scopo di sviluppare nuove argomentazioni utili al progresso nella definizione dei concetti e nella valutazione della forza delle varie posizioni possibili.
(3) Autonomia di giudizio:
Al termine del corso, lo studente avrà sviluppato le capacità necessarie per sviluppare argomentazioni autonome, inedite e specifiche nei domini sopracitati. Sarà anche in grado di valutare la bontà di una particolare argomentazione, nonché di una controargomentazione. Saprà inoltre soppesare due o più argomentazioni, rivali o alleate, per decretare quale sia più forte e quale meno. Gli sarà così possibile prendere posizione criticamente in qualsiasi discussione filosofica sull’architettura, generale o particolare che sia.
(4) Abilità comunicative:
Lo studente giungerà a padroneggiare un lessico filosofico analitico di base. Soprattutto, però, sarà in grado di esprimere con esattezza le proprie e le altrui intuizioni; di individuare differenze anche lievi fra l’una e l’altra di esse; e di costruire argomentazioni logicamente forti, o al contrario consapevolmente deboli, al servizio di ciascuna di esse.
(5) Capacità di apprendimento:
Il corso mira a fornire agli studenti gli strumenti per costruire conoscenze e abilità di più alto livello sia per quanto riguarda gli aspetti filosofici individuabili nelle opere architettoniche (se esse siano sempre arte; in cosa consistano esattamente; se vi siano proprietà necessarie e sufficienti; se esse possano eventualmente essere spostate o no, e che rapporto abbiano quindi con i luoghi; etc) sia per quanto riguarda la teoria dell’argomentazione e il suo dispiegamento in ogni campo del pensiero critico.
- Filosofia dell'architettura
- Ontologia dell'architettura: che cos'è un'opera architettonica?
- Il ruolo del progetto architettonico
- Il ruolo del plastico
- Architettura e arte: relazioni
- Architettura e site-specificity
- Spostabilità di un’opera architettonica
- Opere architettoniche come eventi
- Opere architettoniche non esistenti
- Relazione fra edificio e locale (e.g. ristorante) e trasferibilità dei locali
1. Appunti delle lezioni.
COS’È UN’OPERA ARCHITETTONICA
2. Fisher, Saul. “Philosophy of Architecture”, in The Stanford Encyclopedia of Philosophy (Fall 2015 Edition), ed. Edward N. Zalta. Disponibile presso https://plato.stanford.edu/entries/architecture/ . Comprese le appendici “Architecture in Ancient and Early Modern Thought” e “Philosophy and the Tradition of Architectural Theory” accessibili dalla stessa pagina web, in calce al paragrafo 1.1.
3. Davies, Stephen. “Is Architecture Art?” In Philosophy and Architecture, Michael Mitias (ed). Amsterdam and Atlanta, Ga.: Rodopi, 1994: 31-47.
4. Armstrong, A. MacC. "The Identity of a Work of Architecture". The British Journal of Aesthetics 35, 2 (1995): 165-168.
5. Lopes, Dominic McIver. “Shikinen Sengu and the Ontology of Architecture in Japan”. Journal of Aesthetics and Art Criticism, 65, 1 (2007): 77-84; De Clercq, Rafael. “Lopes on the Ontology of Japanese Shrines”. Journal of Aesthetics and Art Criticism, 66, 2 (2008): 193-194; Lopes, Dominic McIver. “Reference, Ontology, and Architecture: Response to Rafael De Clercq”. Journal of Aesthetics and Art Criticism, 66, 2 (2008): 194-196.
6. Bicknell, Jeanette. "Architectural Ghosts". The Journal of Aesthetics and Art Criticism 72, 4 (2014): 435-441.
7. Judkins, Jennifer. "On Things That Are Not There Anymore". The Journal of Aesthetics and Art Criticism 72, 4 (2014): 441-445.
8. Bacchini, Fabio. “The ontology of the architectural work and its closeness to the culinary work”. City, Territory and Architecture 5, 1 (2018): 5-21.
9. Bacchini, Fabio. “Culinary Works Come in Three Ontological Flavours”. Humana.mente 13, 38 (2020): 163-189.
RELOCATION
10. Riggle, Nicholas Alden. "Street art: The transfiguration of the commonplaces". The Journal of Aesthetics and Art Criticism 68, 3 (2010): 243-257.
11. Bacchini, Fabio. "The Persistence of Buildings and the Context Problem". Footprint 11, 1 (2017): 85-104.
12. Bacchini, Fabio and Piras, Nicola. “Can a City Be Relocated? Exploring the Metaphysics of Context-Dependency”. Argumenta – Journal of Analytic Philosophy (2019).
13. Bacchini, Fabio. “Site-Specificity and Site-Specific Works of Art”. Forthcoming.
14. Korman, Daniel Z. “The Metaphysics of Establishments”. Australasian Journal of Philosophy, 98, 3 (2020): 434-448.
15. Hindriks, F. A. “Establishments as Material rather than Immaterial Objects”. Australasian Journal of Philosophy. Forthcoming.
Lezione; discussione collettiva di casi ed esempi. Partecipazione attiva in classe; sviluppo di argomentazioni a sostegno e contro i vari punti di vista presentati.
Disponibilità a fornire un servizio di tutorato (es. ricevimento studenti, spiegazioni in aula) anche in lingua straniera per studenti Erasmus o in mobilità
Disponibilità a far sostenere gli esami anche con l’ausilio di una lingua straniera per la prova scritta e/o orale
Disponibilità di materiale didattico e riferimenti bibliografici anche in lingua straniera per gli studenti Erasmus (inglese; francese; spagnolo; portoghese)