L’inaugurazione, nel 1972 al MOMA di New York, della mostra Italy. The new Domestic Landscape, rappresentò per più versi un momento di svolta.
Fu un riconoscimento importante del lavoro di un’intera generazione di nuovi designer Italiani. E fu una straordinaria arena per le idee del design radicale, che proprio in quegli anni iniziavano a mettere in discussione le visioni eroiche, e un po’ semplicistiche, del design di prodotto della seconda rivoluzione industriale.
Soprattutto, proprio nella felicissima formula di un ‘paesaggio domestico’, la mostra evidenziava il ruolo identitario degli oggetti di cui circondiamo, dichiarandone apertamente, e in maniera decisamente provocatoria, la capacità di comunicare valori culturali, aspirazioni, ben aldilà della semplificazione per cui ‘form follows function’.
Orchestrare microcosmi a ‘scala domestica’, nel progetto di interni per negozi, spazi culturali e per l’apprendimento, spazi per la cura e l’assistenza, nella casa, è una disciplina complessa, in cui sensibilità e saperi diversi devono poter trovare la gusta sintesi.
Il corso, a carattere spiccatamente progettuale, si propone come opportunità di riflettere su questi temi, combinando la