Omero e la tradizione classica. I poemi di Omero si pongono all’inizio non solo della tradizione letteraria, ma anche più latamente culturale e filosofica dell’ Occidente. Sebbene la loro genesi possa essere oggetto solo di ricostruzioni ipotetiche, né siamo sicuri che un poeta Omero sia mai esistito, l’ Iliade e l’Odissea hanno permanentemente costituito nei secoli un punto di riferimento per l’arte, la letteratura ed il pensiero, e sono stati considerati due archetipi narrativi della condizione umana. Nell’ Iliade si è visto lo specchio della eterna dialettica tra vincitori e vinti, la necessità della guerra, il senso tragico del limite imposto dalla morte, che ridimensiona o annulla ogni gloria ed eroismo. Nell’ Odissea, invece, la ricerca, da parte di ogni essere umano, di una casa, di un porto sicuro, il dolore della distanza dalla patria e dell’emigrazione forzata, l’indissolubilità del legame matrimoniale e la problematica trasmissione dell’eredità, concreta e morale, dai padri ai figli. Attraverso le riflessioni della filosofa francese Simone Weil, il corso si occuperà in particolare dell’ Iliade come ‘poema della forza’. Il celebre saggio di Weil, rielaborato per anni e pubblicato sotto pseudonimo nel 1941, trova nell’ Iliade l’espressione della violenza che domina la storia umana e che in quegli anni culminava negli orrori nazisti. Per cercare di comprendere le ragioni dell’interpretazione di Simone Weil, e della ricezione di Omero dal secondo dopoguerra ad oggi, leggeremo ed analizzeremo passi scelti dell’ Iliade, enucleando i principi di una possibile poetica omerica, evidenziando le strutture formali dell’epica greca arcaica ma anche la sua complessa e complessiva economia narrativa.