Il corso quest’anno utilizzerà come esempio paradigmatico il contesto della Gallura, e si occuperà in particolare del ruolo che le aree interne e i territori vuoti possono assumere nel ripensare la stessa dimensione urbana. A partire dal presupposto che le grandi estensioni di territorio vuote e silenti che caratterizzano questo territorio, rappresentino dei tasselli importanti non solo per ripensare la città-territorio della Gallura, ma la stessa idea di urbano, il corso intende focalizzarsi sulle nuove pratiche d’uso che cominciano ad affermarsi in questo territorio e sugli embrioni di futuro che esse suggeriscono per ripensare un’idea di urbanità che non abbiamo ancora conosciuto. Per rispondere a questi presupposti il corso si articolerà in due moduli.
Primo modulo: Storia della città e del territorio
A partire dal presupposto che non esista un unica idea di città, ma diversi modi in cui le società, hanno costruito, nel tempo, “dispositivi topografici e sociali capaci di rendere efficaci al massimo l’incontro e lo scambio fra gli uomini”, questo modulo intende ripercorrere, alcune delle forme in cui è stata declinata nella storia l’idea stessa di urbano, sostituendo il concetto di città con una riflessione più generale sulle forme spaziali e il loro rapporto con la società.
Secondo modulo: Progetto nel contesto sociale
A partire da questa cornici generali nel secondo modulo, gli allievi, nel riprendere il concetto di bioregione, di matrice geddesiana, dopo aver reinterpretato le strutture ambientali e i processi storici che hanno contribuito a determinare la specificità del contesto gallurese e gli indizi che preparano il nuovo, lavoreranno per riorganizzare, ritessendo in una nuova composizione i brandelli frammentati dai più recenti processi di urbanizzazione costiera, un’inedita idea di città-natura attorno a cui mobilitare un «pensiero progettante», ricco di creatività e immaginazione.