Il corso si propone come prima esplorazione del nostro intorno oggettuale: occasione di incontro o di ritorno all’orizzonte delle cose che frequentiamo inconsapevolmente attraverso gesti desideri e usi.
Il design è inteso non in senso meramente tecnico o specialistico, ma come una pratica che ha radici nella umana facoltà di costruire-abitare il mondo, e che tiene insieme, inscindibili, il fare e il pensare.
Si cercherà di offrire del design una visione globale e problematizzata, che introduca gli allievi alle questioni vive, attuali, di una “disciplina” che va cercando la propria ri-definizione, il proprio senso, dentro le contraddizioni di una società post-industriale.
La prima fase del corso è orientata a fornire gli strumenti critici per una lettura dell’oggetto-progetto, attraverso l’analisi guidata del “già prodotto”. Si articola come percorso per tappe che, sollecitando la sperimentazione degli strumenti di rappresentazione (scrittura, disegno, modello) in funzione sia tecnica sia espressiva, consenta di penetrare progressivamente la “cosa” del design. Ossia, di tematizzare in crescendo:
• le dimensioni dell’uso, primaria, e tuttavia irriflessa (a monte di un approccio strettamente ergonomico)
• la dimensione estetica (approccio percettivo, sensoriale, sinestesico e, in definitiva, fenomenologico)
• la questione della forma e delle ragioni che internamente la configurano (risalendo alle matrici generative – fluide, manipolabili sempre – in una logica vicina alla “figurazione” secondo P. Klee)
• le ragioni strutturali e costruttive che garantiscono al prodotto la propria interna “coerenza” (alla lettera: lo “stare insieme” delle parti)
• la apertura o riscoperta di una dimensione “immaginale”, nella quale gli oggetti si rivelano nodi significativi, emozionali, affettivi: concrezioni del “valore” sociale e culturale, proiezioni del sé che vi si specchia e vi si ritrova.
La seconda fase propone una “riscrittura” dell’oggetto analizzato, in vista di un suo rinnovamento meditato, critico, non solo esteriore. Attraverso i modi del metaprogetto, del redesign, del concept di progetto “ex novo”, mira alla messa a fuoco di una proposta progettuale individuale, che sappia farsi riflessione critica, attenta al contesto – culturale, produttivo, d’uso – di riferimento. E che pertanto sia sempre motivata nei “perché” delle scelte e degli obiettivi che persegue.