Conservation and re-stocking of the Pinna nobilis in the western Mediterranean and Adriatic sea

Pinna nobilis. Il più grande mollusco bivalve del Mar Mediterraneo

Responsabili scientifici:

  • Prof. Marco Casu, professore associato di zoologia (SSD BIO/05) presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari. E-mail: marcasu@uniss.it
  • Prof.ssa Daria Sanna, professore associato di genetica (SSD BIO/18) presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari. E-mail: darsanna@uniss.it

Durata del progetto: 4 anni (2021-2025)

Valore totale del progetto: 2.965.885€.

Quota riservata all’Università di Sassari: 450.951€.

Il 1 ottobre 2021 ha preso il via LIFE PINNA, il progetto europeo nato per salvare la nacchera di mare, Pinna nobilis. Il più grande mollusco bivalve del Mar Mediterraneo, specie che vive esclusivamente nei nostri mari e svolge un ruolo prezioso negli ecosistemi costieri, è infatti in pericolo critico di estinzione dopo che, a partire dal 2016, un’epidemia ne ha decimato le popolazioni.

Il progetto punta al recupero della specie attraverso attività di re-stocking in aree selezionate del Mediterraneo occidentale (Golfo dell’Asinara e Mar Ligure) quali nuove collocazioni “sicure” (ossia luoghi privi di microorganismi dannosi per Pinna nobilis) dove trasferire le giovani reclute superstiti con l'obiettivo di dar nuova vita a nuove popolazioni.

Durante i 4 anni delle attività del progetto l’Università di Sassari avrà l’importante compito di monitorare il livello di variabilità genetica degli individui sopravvissuti in Mediterraneo occidentale e le loro affinità genetiche con le popolazioni estinte conducendo un monitoraggio costante. Le analisi saranno condotte sui tessuti delle nacchere di mare raccolti attraverso un metodo di prelievo non invasivo messo a punto per la prima volta dal nostro gruppo di ricerca. Tale metodo permette di effettuare una piccola biopsia dei tessuti degli individui di Pinna nobilis senza causar loro alcun danno. 

Il gruppo di lavoro dell’Università di Sassari coinvolto nel progetto Life Pinna, formato da zoologi marini e genetisti, cercherà inoltre di fare luce sulle cause della moria di massa che ha coinvolto le nacchere di mare. Una componente importante del progetto Life Pinna è infatti rappresentata da analisi genetiche che hanno lo scopo di indentificare gli organismi patogeni coinvolti nella moria del più grande bivalve del Mediterraneo. Le analisi genetiche permetteranno di fare luce sull’origine di questi patogeni e seguire le tracce della loro diffusione nel Mediterraneo. 

Le metodiche di diagnostica molecolare, condotte per analizzare i tessuti delle nacchere di mare morenti verranno utilizzate per individuare la presenza di patogeni nelle acque che ospiteranno le nuove popolazioni di Pinna nobilis. Nello specifico la loro presenza dei microrganismi letali verrà ricercata nei tessuti di altri bivalvi filtratori che vivono nelle aree dove verranno reimpiantati le nuove nacchere di mare. Si tratta di “sentinelle ambientali” in grado di accumulare (senza però subire danni) i microrganismi legati alla moria di massa di Pinna nobilis.

Le attività del progetto si stanno sviluppando in cinque aree geografiche (4 italiane e 1 slovena) e vengono svolte attraverso la cooperazione tra l’Università di Sassari e altri enti: ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Liguria, capofila del progetto), Università degli Studi di Genova, Parco nazionale dell’Asinara, Società cooperativa Shoreline, Triton Research S.r.l., Istituto Nazionale di Biologia sloveno.

Nello specifico, le analisi molecolari vengono svolte nei laboratori del Dipartimento di Scienze Biomediche mentre i dati molecolari ottenuti verranno elaborati mediante analisi bioinformatiche nel Dipartimento di Medicina Veterinaria. 

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