Laurea in piazza 2017: Intervento del Magnifico Rettore Massimo Carpinelli

III edizione di "Laurea in piazza" dell'Università di Sassari

Rettore Massimo Carpinelli

Buonasera, e benvenuti a tutti. 

 

A distanza di circa un anno ci ritroviamo ancora una volta qui, in piazza d'Italia.

La piazza della nostra città: la città di Sassari, la sede della nostra Università. 

Sassari, comunità che vive e circonda la nostra Università.

Do a tutti il mio benvenuto, e vi ringrazio per aver scelto di festeggiare assieme a noi, assieme alla città, la vostra laurea.

Ringrazio l'ingegner Carla Collu per aver organizzato questa giornata. Ringrazio voi studenti, orgoglio del nostro Ateneo, che arrivando a Sassari da ogni quartiere cittadino, da ogni parte della Sardegna, d'Italia e d'Europa, avete raggiunto un primo importante traguardo: vi siete laureati. Bravi!

Ringrazio i vostri parenti, e i vostri amici, che hanno condiviso la vostra esperienza, dall'inizio alla fine del percorso, persone care che oggi assieme a voi affollano questa magnifica piazza.

E mi auguro che proprio piazza d'Italia, cuore pulsante della città di Sassari, possa essere per voi studenti di Sardegna, d'Italia, d'Europa e del mondo intero soltanto un punto di partenza, mai d'arrivo. 

Perché la strada è lunga, perché Pirandello insegna che gli esami non finiscono mai e perché la sfida è ad altissimo tasso di competitività.

Ci penserete domattina però, perché oggi è un giorno di festa: oggi è il giorno delle Lauree in piazza 

 

Come siamo arrivati sino a qui?

Ci siamo arrivati al termine di un anno denso e intenso, un anno di lavoro, di riflessioni, di soddisfazioni.

L'Università di Sassari è come un atleta, ed è in gran forma.

Nonostante gli ostacoli, la riduzione dei fondi, le difficoltà congenite ad un momento di conclamata crisi.

Un atleta impegnato in un circuito che, step by step, lo ha portato a ridosso del podio.

Un atleta che guarda con massima fiducia al futuro e che si allena perché su quel podio lui ci vuole salire per davvero.

L'Ateneo nell’ultimo anno è cresciuto di quasi il 20% nel numero di prime immatricolazioni: ora siamo a circa 13mila studenti e questo incremento ci colloca tra le prime cinque Università italiane per aumento di immatricolazioni. Manteniamo il terzo posto nella speciale classifica del CENSIS e siamo i primi in assoluto per internazionalizzazione, comunicazione, strutture e servizi digitali, meno bene i riscontri riferibili alle borse di studio e servizi. Questo aspetto però, come è noto, non dipende dall’Università ma da altri Enti, discorso che impone una riflessione a livello regionale sul sistema del diritto allo studio e dei servizi offerti agli studenti come mensa, alloggi, eccetera.

 

Intanto siamo cresciuti, siamo migliorati, e questo si deve a molti fattori.  

Fondamentale l'offerta formativa, la nostra risposta all'esigenza dello studente e alla domanda di professionalizzazione della comunità. In tal senso prosegue la progettazione di corsi internazionali, fra cui double degree, in Veterinaria, Giurisprudenza ed Economia, il cui start è previsto per il 2018. L’offerta formativa si innova e si rinnova. Importante l’apertura del corso di laurea magistrale interdipartimentale in Scienze dell’alimentazione, salute e benessere dell’uomo; da sottolineare la riattivazione del corso di laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali. Senza dimenticare il nuovo curriculum nella triennale in Giurisprudenza, che mira a formare “Giuristi d’impresa” e che va ad aggiungersi ai già attivi Servizi giuridici per l’amministrazione e Servizi giuridici per l’Ambiente e il Patrimonio Culturale. Abbiamo attivato il corso di laurea triennale in Ostetricia, potenziato la laurea magistrale in Sistemi Agrari con il curriculum in Agricoltura di Precisione. 

Il successo ottenuto in termini di immatricolazioni per il 2016-'17 ci insegna che lo sforzo per promuovere i nostri corsi, il rinnovamento propositivo dell'offerta formativa, continuo e incessante, paga: i nuovi corsi ci hanno ripagato dell'impegno profuso e vanno coltivati in quest'ottica di continuo sviluppo. 

Sul fronte della mobilità internazionale poi, Sassari ha stabilito il suo primato personale: nel 2016/2017 sono 1038 gli studenti in uscita per studio e tirocinio; ci distinguiamo a livello nazionale e continuiamo a incentivare il processo perché ci crediamo fermamente.

Nella ricerca, grazie al finanziamento della Regione Sardegna, nasceranno importanti centri di ricerca su tematiche innovative di chiara importanza strategica.

L'Agricoltura di Precisione ad esempio, che coniuga le competenze delle tecnologie digitali con una tradizione di ricerca nell’ambito dell’Agricoltura; e ancora la prevenzione e il controllo della diffusione di malattie animali, e lo studio, la progettazione e il monitoraggio delle politiche pubbliche in materia di sanità. 

Guardiamo all'Europa e al mondo, certo, ma non dimentichiamo la Sardegna.

Sassari è l'Università della Sardegna, è Ateneo che è massima espressione della vocazione territoriale, le cui sedi decentrate di Nuoro, Oristano, Alghero e Olbia rappresentano la chiara volontà di aprirsi all'Isola, di rappresentare l'Isola.

L'Università deve essere allo stesso tempo faro e porto tranquillo per il territorio che la circonda.

L'Università deve collaborare e confrontarsi con il territorio che la abbraccia e con i soggetti che sul territorio operano, in diversa forma e con diverse funzioni.

 

L'Università deve essere complementare al territorio, fondersi ad esso creando un tutto armonico che possa consentire a entrambi di svilupparsi, senza sovrapporsi e tantomeno contrapporsi.

Gli studenti sono risorsa preziosa, linfa vitale per il futuro della comunità e del Paese, patrimonio che coltiviamo con massima cura e grande attenzione: la nostra offerta formativa punta ad essere la migliore risposta all'esigenza della comunità; gli studenti di oggi saranno i professionisti di domani e per loro, noi, vogliamo solo il meglio!

 

Ci siamo allenati assieme a voi, cari studenti, perché questa corsa è una staffetta che si vince di squadra.

La nostra vittoria, la vostra vittoria, bella, sentita, vera, è il conseguimento della laurea, il coronamento del percorso che al momento dell'iscrizione avete scelto di intraprendere.

Ci avete dato fiducia, speriamo di averla ripagata aiutandovi a marcare i contorni del vostro futuro.

Sognate di fare gli scrittori o di indossare il camice da sala operatoria, di lavorare per la Nasa o cooperare per migliorare le condizioni delle popolazioni d'Africa: non sono sogni, vi siete laureati, per voi queste sono opportunità, è la realtà! Ora tocca a voi.

La vera sfida è quella della professionalizzazione: questa laurea è per voi un investimento, è il vostro trampolino, è l'occasione di spiccare il volo verso lidi vicini o lontani!

Oggi sono il rettore dell'Università di Sassari, ma sono stato un professore, prima ancora un ricercatore e, soprattutto, sono stato uno studente. Sacrificio, esperienza, curiosità, intraprendenza, consapevolezza: non parole lasciate al caso ma elementi che mi accomunano a voi, che accomunano fra loro gli studenti di tutti gli Atenei italiani.

Vi siete laureati e siete stati bravi, ma non fermatevi! 

Praticate lo studio, coltivate la cultura, sempre.

 

La cultura, lo studio, sono garanzie di successo, sono strumenti di ponderazione e valutazione che nel labirinto della complessa quotidianità possono orientare al meglio l'agire.

Ma, soprattutto, cultura e istruzione sono strumenti di libertà.

Libertà dal giogo dell'ignoranza che rende schiavi delle fake news e dei dibattiti portati allo spasimo; libertà di scegliere e discernere; libertà di rapportarsi senza pregiudizi con un mondo in cui sta tornando di moda costruire muri e c'è bisogno di persone pronte a demolirli.

E non pensate all'insularità come un limite, vivetela come una peculiarità, guardate al mare come orizzonte da scoprire e dominare.

Quello stesso mare che troppo spesso è tomba, mare immaginato come ancora di salvezza da intere popolazioni dell'Africa che vedono l'Italia come panacea in formato miraggio.

La cultura, lo studio e l'Università stessa possono – anzi – devono essere strumenti di integrazione. 

Di più: studio e cultura sono la principale risposta all'emarginazione, alla disuguaglianza, ai razzismi che esplodono forti quando l'ignoranza genera il conflitto, la guerra.

Ma il discorso è più ampio, deve essere più ampio e amplificato grazie anche a tutti voi laureati. 

Il nostro Ateneo, il vostro Ateneo ragazzi, può essere e deve rappresentare una concreta opportunità per studenti che, come nel caso del Maghreb, abbiano voglia di superare limiti imposti, abbiano voglia di formarsi, di dare una chance ai paesi di provenienza rispondendo all'esigenza di professionalizzazione imperante.

L'istruzione non è un privilegio per pochi: voi siete la piena e reale testimonianza che questo è vero, siete portatori sani di cultura, vaccinati contro l'ignoranza!

 

Avrete tempo per pensare, e per fare: oggi è il giorno della festa.

Una festa che Sassari ha scelto di condividere con noi, e ne siamo felici.

Una festa che coinvolge l'intera città e si declina in un fine settimana di grandi eventi che avranno Piazza d'Italia come unico palcoscenico.

Il Beer Fest e il Sardinia Pride sono manifestazioni né collaterali né marginali, ma complementari alle nostre Lauree in piazza: soggetti differenti che collaborano per fare qualcosa di bello per la città, per la comunità.

Prima che la festa cominci, prima di far volare i tocchi e di innalzare i calici, un ultimo pensiero: portate sempre con voi il ricordo di questa giornata, dell’orgoglio che oggi vi pervade. Qualunque strada prendiate, ricordatevi che siete individui liberi e consapevoli: siate liberi di essere, di fare e di studiare, a Sassari, in Italia, in Europa, nel mondo.

Auguri a voi, laureate e laureati dell'anno accademico 2016-2017.

Intervento

Laurea in piazza 2017, Sassari 7 luglio 2017.